Come gestire la deliverability del tuo servizio SMTP

Come gestire la deliverability del tuo servizio SMTP

Quando si parla di email, molti danno per scontato che inviare una mail corrisponda a recapitarla al destinatario.
Gli addetti ai lavori sanno invece che invio e recapito sono due fasi ben distinte e che il recapito è estremamente complesso. E infatti quando si parla di consegna delle mail il concetto chiave è quello di deliverability. Con questo termine si intende il tasso medio di consegna delle mail inviate, cioè quante delle email che al mittente risultano spedite sono effettivamente arrivate nella casella di posta elettronica dei destinatari.

Recapitare (non semplicemente inviare) una email richiede un know-how molto specialistico, ma di cui esiste poca documentazione. Dato che questo è esattamente il nostro business, abbiamo creato un documento sulla deliverability nel quale descriviamo tecnologie e processi che permettono alle email di raggiungere la loro destinazione finale.

Perché una guida tecnica sulla deliverability

Se invio e recapito di una mail non sono la stessa cosa, quali sono le differenze? Pensiamo a un’attività relativamente comune nella vita di tutti i giorni: spedire un pacco. L’invio del pacco corrisponde a portare il pacco all’ufficio postale o a farlo prelevare dal corriere. Il recapito invece è tutto quello che viene dopo: la complessa logistica del trasferimento del pacco da un luogo all’altro, passando per varie tappe di smistamento e attraverso diversi sistemi di trasporto, fino ad arrivare nelle mani del destinatario. La complessità, evidentemente, non è nell’invio ma nel recapito. Aprire un ufficio che accetti pacchi dai mittenti è tutto sommato semplice; ma creare un sistema di logistica che li porti a destinazione è estremamente complesso, tanto che le aziende al mondo che se ne occupano sono relativamente poche.

Il recapito delle mail è un processo molto simile e, benché avvenga nel mondo digitale anziché in quello fisico, presenta sostanzialmente le stesse complessità. Anzi ne prevede una molto più grande: le email possono essere indesiderate o addirittura pericolose, motivo per cui i destinatari trattano i recapiti con sospetto (immaginate se una percentuale elevata dei pacchi contenesse esplosivo…) ed è pertanto necessario convincerli che il messaggio in arrivo è sicuro. Il messaggio è spam? Proviene davvero dall’azienda che sembra averlo spedito? Contiene allegati o link pericolosi?

Spiegare la reale complessità del concetto di deliverability ci permette di mettere in evidenza il valore aggiunto della nostra attività e di creare qualcosa di utile per chi deve occuparsi tecnicamente dell’invio di email e migliorare il suo sistema di recapito.

ATTENZIONE: nel documento non saranno trattate le cosiddette best practice che devono essere seguite da chi scrive i contenuti delle email (oggetto, contenuto, layout, ecc:) e da chi gestisce le comunicazioni (frequenza di invio, segmentazione, ecc) e le eventuali liste di distribuzione (double opt-in, pulizia liste, GDPR compliance, ecc.). Tutti questi aspetti hanno un impatto molto rilevante sulla deliverability, ma non coinvolgono le procedure tecniche di recapito e al tal proposito si trova moltissima documentazione sul web, dalle liste di parole da evitare nel contenuto alle statistiche sulle frequenze ideali di invio.

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Come gestire la deliverability del tuo servizio SMTP